Ricampionamento su griglia comune dei dataset ascendenti e discendenti

Come visto precedentemente, la possibilità di analizzare uno stesso fenomeno da due punti di osservazione diversi, offerta dalle due geometrie di acquisizione dei dati satellitari (ascendente e discendente), permette di ricostruire la componente del vettore spostamento nel piano EOZN in modo da comprendere meglio la natura del fenomeno che stiamo analizzando.

Figura 10 – ricampionamento dati ascendenti-discendenti su celle regolari con maglia di 100 m

Per effettuare questa tipologia di elaborazione è stato necessario ricampionare, su tutto il territorio del bacino, i dati puntuali di deformazione acquisiti nelle due geometrie in modo da renderli tra loro confrontabili per la ricostruzione del vettore risultante.

A tal fine l’intero bacino dell’Arno è stato suddiviso in celle quadrate con lato di 100 m (Figura 10) e all’interno di ogni cella sono stati calcolati i principali parametri statistici (COUNT, MIN, MAX, AVG, DST) delle velocità medie annue di spostamento dei PS registrate dai satelliti, sia per il dataset ascendente che per quello discendente, per ognuno dei tre satelliti considerati (ERS, RADARSAT, ENVISAT). Per ogni cella che presentava dati PS in entrambe le geometrie di acquisizione, sono stati considerati i rispettivi valori di velocità media e si è quindi proceduto alla ricostruzione del vettore spostamento in modo che la sua proiezione lungo le due direzioni di acquisizione (ascendente e discendente) restituisse i valori osservati.

Figura 11 – esempio di ricampionamento ascendenti-discendenti con ricostruzione del vettore spostamento nel piano EOZN

Questa operazione è stata effettuata semplificando la geometria del sistema di acquisizione, assumendo che la direzione di spostamento dei satelliti corrisponda alla direttrice NS (direzione di acquisizione EO) per entrambe le geometrie. In realtà questa condizione non è rispettata e pertanto i risultati ottenuti devono essere considerati come indicativi di un comportamento e non esaustivi per un’analisi quantitativa.

La definizione del vettore spostamento nel piano EOZN così ottenuta è stata quindi identificata tramite il valore del suo modulo, corrispondente alla velocità di spostamento nel piano EOZN espressa in mm/anno, e il valore dell’angolo che il vettore forma rispetto allo zenit, in modo da specificarne direzione e verso.

Un esempio di ricampionamento su celle quadrate con maglia di 100 m e determinazione del vettore spostamento nel piano EOZN finalizzata alla ricostruzione delle aree a maggiore deformazione in un’area soggetta a deformazioni gravitative profonde di versante è riportata in Figura 11. Come possiamo osservare, questo tipo di elaborazione permette anche di confrontare, lungo la direttrice EO, le eventuali variazioni di inclinazione del vettore spostamento rispetto alla superficie topografica, in modo da trarre indicazioni sul possibile andamento della superficie di scivolamento.

Il progetto IFFI nel bacino del fiume Arno