L’Autorità di bacino del fiume Arno è l’ente al quale è stata affidata l’attività di pianificazione e programmazione in tema di difesa del suolo alla scala del bacino idrografico, nello specifico svolge le seguenti attività:
L’attività di pianificazione
Il lavoro di pianificazione si è concretizzato nella realizzazione di stralci funzionali legati alla riduzione del Rischio Idraulico, alla Qualità delle Acque, alle Attività estrattive, al Piano straordinario per il rischio idrogeologico, al Piano di Assetto Idrogeologico, al Bilancio Idrico.
A partire dal 1994 l’Autorità di bacino ha posto misure di salvaguardia sia per ridurre il rischio idraulico su vaste aree del territorio, che per permettere la realizzazione degli interventi previsti dal piano di bacino.
La riduzione del rischio
Uno dei principali filoni di attività è l’attuazione dei piani approvati anche attraverso la progettazione degli interventi per la riduzione del rischio idraulico e del rischio idrogeologico, secondo quanto specificato in particolare nel Piano di Assetto Idrogeologico. La problematica della riduzione del rischio idraulico sul territorio è considerata, a livello di immagine pubblica, il core business dell’Autorità di bacino anche se, nei fatti, costituisce un aspetto di entità confrontabile con altri quali il dissesto da frana e da erosione, la qualità delle acque, la gestione delle risorse idriche superficiali e sotterranee, l’assetto del litorale.
La programmazione
Sia dal piano per la riduzione del rischio idraulico che dal Piano per l’Assetto Idrogeologico sono scaturiti programmi di interventi prioritari finalizzati all’abbattimento del rischio idraulico ed idrogeologico. In questo ambito di attività, di particolare importanza è l’Accordo di Programma per la messa in sicurezza dell’Arno, firmato dal Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, dal Presidente della Giunta Regionale Toscana e dal Segretario dell’Autorità di bacino il 18 febbraio 2005, con cui si è avviata una vasta, diffusa e incisiva azione di assetto idrogeologico.
Gli interventi
Il piano si articola in interventi strutturali e non strutturali. I primi sono orientati a contenere l’eccesso di pioggia che il reticolo non è in grado di smaltire, in apposite aree destinate, occasionalmente, alla laminazione delle piene. Si tratta di porzioni di territorio, già soggette ad inondazioni storiche, nelle quali la vita del territorio è compatibile con la temporanea, sporadica occupazione da parte delle acque di piena. Attraverso l’ottimizzazione dell’allagamento di queste aree è possibile tutelare le altre, nelle quali l’alluvione determinerebbe certamente la perdita della vita umana, della casa, della struttura produttiva, delle infrastrutture fondamentali. Gli interventi non strutturali sono orientati all’abbattimento della vulnerabilità del territorio diminuendone l’esposizione al rischio. Sono tra questi i sistemi di monitoraggio, preannuncio ed allarme, le procedure di protezione civile, la sensibilizzazione della popolazione alla percezione del rischio e a un rapporto col territorio adeguato ai fini della sicurezza idrogeologica.
La progettazione
Si tratta di un’immensa opera pubblica, alcune migliaia di miliardi l’investimento, che impegnerà complessivamente oltre 200 Kmq del territorio di Toscana ed Umbria, e che si articolerà su decine di siti, ognuno con una sua storia, una vocazione, una struttura paesaggistica, ambientale, economica e sociale che fa caso a sé.
Il modello di preannuncio unico a scala di bacino
I sistemi di preannuncio di piena, assieme alle procedure di Protezione Civile, costituiscono un tassello essenziale nella politica di mitigazione del rischio idraulico sul territorio. Tale previsione, attraverso tecnologie sofisticate, è effettuata con consistente anticipo e margini di incertezza ridotti. Il modello si basa su una forte intesa e impegno istituzionale di diversi enti, coordinati dall’Autorità di bacino. Non è dipendente da una sola tecnologia ma integra in un’unica struttura molteplici modelli, sviluppati da soggetti diversi ed è aperto verso eventuali sviluppi futuri. Il sistema è organizzato per fornire un vero e proprio portale internet sui temi della previsione di piena, accessibile a diversi livelli di autorità e consente di fornire il sistema di supporto alle decisioni indispensabile per attivare le procedure di Protezione Civile.
La foce
Una vasta fascia del litorale toscano è connessa al regime dell’Arno da una complessa dinamica fisica e morfologica. Si tratta di un delicato e prezioso sistema ambientale che comprende, tra l’altro, l’area litoranea della tenuta di San Rossore. È sede, al contempo, di insediamenti abitativi e produttivi a rischio quali, ad esempio, la frazione di Marina di Pisa la cui spiaggia, sede di stabilimenti balneari, è da decine di anni sottoposta ad un devastante processo erosivo.
I nostri dati in rete
Una delle attività fondamentali svolte dall’Autorità di bacino è quella conoscitiva che comprende, tra l’altro le azioni di raccolta, elaborazione, archiviazione e diffusione dei dati territoriali. L’importanza di questa attività è fondamentale, anche alla luce della sempre maggiore complessità dei fenomeni ambientali, economici e sociali che le Amministrazioni pubbliche devono governare; processi delicati e, assai spesso, conflittuali. L’Autorità di bacino, dopo un intenso periodo di sviluppo e messa a punto, ha realizzato il GeoDataServer. Si tratta di un sofisticato sistema di distribuzione di dati geografici che consente di rendere disponibile, attraverso il sito web dell’Autorità, l’intero patrimonio cartografico dell’ente.