Perché la popolazione non fu avvertita?

I danni dell’alluvione del ’66 furono ancora più gravi anche perché di fatto la popolazione non venne avvertita in alcun modo del pericolo imminente. Basti pensare che la sera del giorno prima, 3 novembre,  in una sala riservata dell’Hotel Minerva alcuni consiglieri comunali, assessori e il sindaco Piero Bargellini erano riuniti per stabilire alcuni assetti politici; il governo di Palazzo Vecchio era in crisi. Malgrado le piogge incessanti di tutto il giorno, nessuno sembrava badare all’Arno. Il sindaco, che era stato promotore dell’iniziativa «Firenze pulita», disse in riferimento all’incessante pioggia: «Firenze pulita va bene, ma così mi pare che si esageri».

Le previsioni meteorologiche erano meno affidabili, e non esistevano sistemi di telerilevamento idrometrico e pluviometrico. L’ultimo caso di esondazione dell’Arno risaliva al novembre del 1844, la percezione del pericolo in città era inevitabilmente limitato. Il fatto che il 4 novembre fosse (allora) un giorno festivo limitò probabilmente i danni alle persone.


 


Torna all’elenco delle domande