Al contrario di altri disastrosi eventi naturali, come i terremoti, le alluvioni si formano con una sequenza causa-effetto più evidente, e sono legate all’andamento delle precipitazioni che provocano la formazione di onde di piena, in modo più o meno rapido a seconda della dimensione e della forma del bacino idrografico, oltre ovviamente alle caratteristiche (durata, intensità) dell’evento meteorico.
Lo sviluppo dei modelli meteorologici a scala globale e a scala locale, con le associate previsioni quantitative di precipitazione, ha permesso di costruire modelli di previsione idrologica in grado di simulare con un certo preavviso la formazione dell’onda di piena. Nel caso del bacino dell’Arno, si possono avere previsioni ragionevolmente affidabili con tempi di preavviso dell’ordine di 36-48 ore. Era questo l’obiettivo che si poneva fin dal 1999 l’Autorità di Bacino, come riportato nel Piano stralcio “Riduzione del Rischio Idraulico” (realizzazione di un sistema unico di preannuncio delle piene).
La catena previsionale attualmente operativa nel bacino dell’Arno viene realizzata grazie al lavoro del Consorzio LaMMA e del Centro Funzionale della Regione Toscana.
Rimane sempre un certo livello di incertezza, dovuto alla forte non linearità della risposta idrologica dei bacini, e alla definizione delle condizioni iniziali di umidità del suolo; inoltre, la previsione di un’onda di piena dipende anche da come essa interagisce con infrastrutture e assetto del corso d’acqua – condizione complicata dal fatto che oltre alla portata liquida vi è sempre una rilevante portata solida, ovvero sedimenti trasportati al fondo ed in sospensione. Inoltre, in una piena è sempre presente del materiale galleggiante (come tronchi, vegetazione, masserizie) che può alterare le condizioni di deflusso.
Nel bacino dell’Arno, a partire dai primi anni novanta, sono stati installati da Regione Toscana e dall’ex Servizio Idrografico (ora confluito nel Centro Funzionale / Servizio Idrologico della stessa Regione) una numerosa serie di sensori in telerilevamento che forniscono un quadro aggiornato in tempo reale dell’andamento delle precipitazioni e dell’evolversi dei livelli e delle portate nell’asta principale dell’Arno e nei suoi principali affluenti. Essi, insieme al quadro delle previsioni quantitative di precipitazione, forniscono gli input per i modelli idrologici/idraulici che servono poi per prevedere l’onda di piena lungo il fiume.