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Specifiche tecniche >>>
Approfondimento del quadro conoscitivo del PAI Frane e modifiche alla cartografia
A partire dall’avvio operativo dell’Autorità di bacino disttettuali, e dal passaggio di competenza degli ex bacini regionali toscani a questa Autorità, è stato avviato un percorso di omogenizzazione delle modalità e dei criteri di modifica ed integrazione del PAI che attualmente interessa l’Arno, l’Ombrone e i bacini del Toscana Costa e Toscana Nord; pertanto le specifiche e i criteri qui riportati sono da intedersi applicati anche al territorio degli ex bacini regionali.
L’aggiornamento del PAI per gli aspetti geomorfologici (“Adeguamento al PAI”), in base alla normativa vigente e alla sua prassi applicativa, è un obbligo per le amministrazioni ogni qualvolta sia rilevata una difformità a livello di quadro conoscitivo rispetto agli strumenti di governo del territorio (per l’Arno verifica di coerenza indicata all’art.27) e, più in generale, è necessario che sia attivato ogni qualvolta sono evidenti difformità rispetto alle reali condizioni di pericolosità dei luoghi, in particolare se sono verificate (anche per nuovi eventi) condizioni di pericolosità e rischio molto elevate non correttamente perimetrate dal PAI.
L’adeguamento al PAI non può essere meramente formale, ovvero il recepimento delle condizioni d’uso del PAI nello strumento di governo del territorio è ammesso solo in caso di verifica di coerenza positiva.
In generale, come procedimenti, l’adeguamento al PAI si concretizza su base comunale più volte l’anno in applicazione degli articoli 27 e 32 (Arno) e degli artt.24 e 25 (bacini regionali toscani) o per porzioni limitate di territorio applicando il criterio della “rettifica di minima entità” (richiamato all’art.32 per l’Arno e, nei fatti, agli artt.13 e 14 dei PAI ex regionali)
Sulla base di più di 10 anni di applicazione operativa nel bacino dell’Arno della normativa di piano relativa alla definzione della pericolosità da processi geomorfologici di versante e da frana è stata sviluppata e consolidata una prassi tecnica applicativa che integra e sviluppa nei dettagli quanto esplicitato all’allegato 2 delle Norme. I criteri geomorfologici per la redazione delle proposte di modifica relative alle aree a pericolosità da frana sono esplicitati nel dettaglio in una sezione dedicata nel portale IFFI (Inventario dei Fenomeni Franosi d’Italia) dell’Arno.
In generale la proposta di modifica della banca dati geografica della pericolosità PAI deve essere sviluppata in un formato GIS compatibile, tipo shapefile, che risponda alle specifiche in uso in questa Autorità, in particolare deve essere correttamente documentato il contenuto della banca dati (attributi, sistema di riferimento etc.). L’eventuale redazione di una proposta cartografica allestita a stampa deve avere il solo scopo di esplicitare il contenuto della banca dati geografica alla scala voluta.
In conseguenza dell’adozione del PGRA (Piano di Gestione del Rischio Alluvioni) del bacino del fiume Arno, le modifiche alla cartografia del PAI sono possibili solo per quanto riguarda la pericolosità da frana e da fenomeni geomorfologici di versante.
Nel caso di modifica successiva all’approvazione gli Atti di aggiornamento perimetrazione pericolosità sono indicati negli attributi dello shapefile del PAI ed elencati nella pagina web dedicata >>>.
Contatti
Dott. Geol. Lorenzo Sulli – l.sulli@appenninosettentrionale.it – 05526743244
Dott. Geol. Giovanni Montini – g.montini@appenninosettentrionale.it – 05526743226
Dirigente – Dott. Geol. Marcello Brugioni – m.brugioni@appenninosettentrionale.it – 05526743220
PEC: adbarno@postacert.toscana.it