La quantità di pioggia caduta nel territorio del bacino dell’Arno. Situazione critica nel Pistoiese e nel Pratese

Analisi dei dati delle precipitazioni del 21 ottobre 2013. Raggiunti i 193,2 millimetri di pioggia in 12 ore a Baggio (PT) che rappresenta per la zona la massima precipitazione mai raggiunta nell’arco di un secolo

 Firenze, 21 ottobre 2013. L’Autorità di bacino dell’Arno analizza i dati sulla quantità di pioggia caduta durante l’evento meteorico della notte appena trascorsa (domenica 20 e lunedì 21 ottobre 2013) mettendo in evidenza l’eccezionalità della quantità di pioggia caduta. Nell’arco delle ultime 12 ore, le piogge sono risultate più concentrate nel territorio delle Provincie di Pistoia e Prato con cumulate fino a 200 millimetri. Nelle altre zone del bacino le precipitazioni hanno oscillato tra i 50 e i 70 millimetri nelle 24 ore con un dato di poco più basso, 35/40, nel Casentino e nel basso Valdarno. Il dato più significativo di stamani è rappresentato dalla quantità di pioggia caduta nel sottobacino dei fiumi Ombrone-Bisenzio con un picco nella località di Baggio (PT) di 193,2 millimetri in 12 ore che rappresenta per la zona la massima precipitazione mai raggiunta nell’arco di un secolo. Anche nelle 6 ore con 159,8 millimetri Baggio rappresenta la seconda maggiore precipitazione in 100 anni per l’area. Le intense precipitazioni cadute in poche ore hanno comportato un rapido innalzamento dei corsi d’acqua causando la fuoriuscita del torrente Bure che è tracimato ad Agliana nelle prime ore del mattino. Grossi problemi a Pistoia a causa della Brana, il torrente è esondato in vari punti del centro cittadino, in particolare si segnalano tracimazioni nella zona dei macelli, ai cimiteri, nell’area del ponte dell’Armacani e nella frazione di Badia a Pacciana. Ombrone-a-Poggio-a Caiano-Foto-01di-Tatiana-Borgioli-RLe casse di espansione presenti lungo i fiumi del bacino e sui corsi minori, fra cui quella di Case Carlesi e di Ponte alle Vanne sul fiume Ombrone sono entrate in funzione trattenendo significativi volumi di acqua e alleggerendo così la pressione sui corsi d’acqua. La cassa di Ponte alle Vanne, dopo aver raccolto la metà del volume, è stata chiusa per essere in grado di accogliere nuovi volumi di acqua in caso altri picchi di piena. (sc)

 

 

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