L’Autorità di bacino dell’Arno propone di applicare il contratto di fiume al tratto urbano dell’Arno a Firenze

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In occasione della presentazione dell’ampliamento del Golf Club Parco di Firenze all’Argingrosso, Gaia Checcucci, Segretario dell’Autorità di bacino del fiume Arno ha proposto di applicare per la riqualificazione e valorizzazione del tratto urbano del fiume Arno lo strumento del contratto di fiume. Nel caso fiorentino il contratto si sostanzierebbe in un accordo volontario con cui le amministrazioni pubbliche, le associazioni sportive operanti lungo il fiume e tutti i soggetti interessati scelgono di adottare un sistema di regole condiviso per riqualificare e migliorare l’Arno e le sue sponde. In questo modo verrebbero messi a sistema e correlati tra loro progetti, azioni e interventi che già esistono a scale e livelli istituzionali diversi in una nuova programmazione negoziata, partecipata e condivisa con la città. L’Autorità di bacino ha già pronta una bozza di contratto che potrebbe essere applicata al tratto fiorentino.

«Il vantaggio del contratto di fiume – afferma Gaia Checcucci – è quello di poter avere nell’arco di pochi mesi un quadro completo delle azioni necessarie per migliorare il fiume nel tratto urbano e di promuovere il contestuale avvio di un’attività di riqualificazione che parta dal basso, grazie all’aiuto delle associazioni sportive, dei pescatori, dei canottieri, dei ciclisti e di tutte le molteplici realtà legate al territorio, impegnate a svolgere queste attività insieme a quelle di promozione sportiva. La sinergia amministrazioni-associazioni comporterebbe una sensibile riduzione dei costi di manutenzione a carico degli enti pubblici. In sintesi – conclude Checcucci – con il contratto di fiume avremmo tanti soggetti impegnati a lavorare per un obiettivo comune, con il fine di migliorare la qualità e vivibilità del nostro fiume e di renderlo sempre più parte integrante di Firenze».

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