Arno più pulito con ERSA, la nuova conduttura che raccoglie gli scarichi fognari fiorentini al depuratore di San Colombano

È stato inaugurato oggi ERSA, l’Emissario di Riva Sinistra d’Arno: una conduttura che convoglierà al depuratore di San Colombano gli scarichi fognari cittadini prodotti in riva sinistra che finora finivano in Arno ancora non depurati. All’inauguraziFoto-Cambi-Inauguraz-ERSA-09-05-14 010-RSone Gaia Checcucci – Segretario dell’Autorità di bacino del fiume Arno – ha affermato che con la conclusione del progetto ERSA, quella di Firenze sarà la prima Area Metropolitana d’Italia ad essere depurata al 100%. «Il completamento dell’ERSA costituisce un importante passo avanti nel perseguimento dell’obiettivo di “qualità buono” richiesto dall’Europa per il nostro fiume, ma la strada da fare è ancora lunga. Dal quadro conoscitivo sulla salute dei nostri fiumi, che emerge dal Piano di gestione pubblicato dall’Autorità di bacino nel 2010 e attualmente in corso di aggiornamento in vista del 2015, risulta che non si può abbassare la guardia perché su tutto l’Arno, compreso il bacino drenante a monte di Firenze, sono ancora molti i problemi di qualità delle acque da risolvere».

Infatti, è del 31 marzo scorso la notifica di una nuova costituzione in mora nei confronti dell’Italia per inadempimento delle direttive comunitarie riguardanti problemi di gestione e qualità delle acque su oltre 1500 agglomerati in Italia, di cui 42 in Toscana tra cui anche l’Arno a Firenze. Gli effetti che derivano da questo intervento potranno servire a superare le criticità evidenziate dall’Europa e così a scongiurare il rischio di multe milionarie nei confronti del nostro Paese. Lo stato di qualità del fiume non dipende però da un singolo intervento ma da un complesso di azioni a monte e a valle del capoluogo toscano, che riguardano non solo il servizio idrico ma anche e soprattutto il settore agricolo e quello industriale e che agiscono non solo sulla tutela qualitativa ma anche sulla quantità della risorsa. «E’ per questo – conclude Checcucci -che diventa strategico avere una visione d’insieme delle problematiche legate alla gestione della risorsa. Il “cruscotto” sviluppato dall’Autorità di bacino in questi anni nell’ambito del Piano di gestione consente di monitorare in progress le varie situazioni critiche, di valutare la sostenibilità economica e ambientale delle misure pianificate, di orientare le scelte da compiere e, infine, di capire quali effetti immediati abbia la realizzazione di un intervento per un singolo tratto di fiume e per l’intero bacino».

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