Durante il Comitato Istituzionale Integrato che si è svolto ieri 17 dicembre a Roma con le delibere n. 230, 231 e 232, sono stati adottati il Piano di Gestione delle Acque (aggiornamento 2015) e Il Piano di Gestione del Rischio Alluvioni (con le relative misure di salvaguardia), come richiesto dalle due direttive europee 2000/60/CE e 2007/60/CE.
Questi rappresentano due pianificazioni cardine per la gestione delle risorse idriche e per la difesa dai dissesti idrogeologici e si pongono come masterplan di riferimento per tutti gli atti pianificatori in materia. Aver adottato questi piani rappresenta un formale e sostanziale cambiamento di rotta rispetto al passato poiché le misure e le norme che vengono predisposte poggiano su una solida base conoscitiva, che include fondamentali considerazioni riguardanti anche gli scenari di cambiamento climatico, coerentemente con la linea espressa nel COP 21 e allinea il nostro Paese alle disposizioni europee in materia di acque. Il Piano di gestione Rischio Alluvioni (PGRA) rappresenta l’ occasione per razionalizzare e semplificare la filiera pianificatoria al fine di avere una sola mappatura di riferimento (mappe della pericolosità e mappe del rischio). Il Piano di Gestione delle Acque (PGA), al suo primo aggiornamento, rappresenta la risposta concreta nei confronti dell’ Europa in ragione degli impegni presi dall’Italia a fronte dell’ Eu Pilot 7304/15/ENVI per scongiurare un contenzioso. I Piani diventeranno gli strumenti fondamentali per la gestione delle risorse idriche e per le azioni contro il dissesto idrogeologico, e saranno il punto di riferimento per gli interventi strutturali da compiere in coordinamento con Piano Straordinario degli Interventi gestiti dalla Struttura di Missione.