Il progetto “PAWA” celebra a Firenze la Giornata Mondiale dell’Acqua

Autorità di bacino del fiume Arno, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, (Ispra) e l’Organismo Internazionale Semide hanno celebrato operativamente la Giornata Mondiale dell’Acqua, istituita dalle Nazioni Unite nel 1992, con la seconda giornata del workshop “PAWA – Pilot Arno Water Accounts”. Questa giornata di lavoro ha visto attivamente coinvolti in una sessione tecnica gli esperti che si occupano della gestione quantitativa della risorsa idrica delle Province del bacino dell’Arno, dell’Autorità idrica Toscana, dell’IRPI-CNR, dei rappresentanti dei gestori servizio idrico integrato, di Ingegnerie Toscane, Università di Firenze e professionisti del settore. In particolare, i tecnici di IsPra e Semide hanno guidato i partecipanti nell’applicazione pratica del metodo di contabilità idrica “System of Environmental and Economic Accounting for Water (SEEA-W)” sviluppato dalle Nazioni Unite. Quest’azione pilota, unica in ambito italiano, finanziata dalla Commissione Europea acquisisce una particolare rilevanza dato che i risultati applicativi concorreranno alla definizione delle linee guida attualmente in discussione in ambito europeo. L’obiettivo principale è quello di supportare gli Stati Membri nel processo di attuazione della Direttiva Quadro Acque (2000/60/CE), nonché di contribuire al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi della Strategia Europea 2020. I risultati di quest’esperienza sperimentale a livello nazionale costituiranno un quadro conoscitivo di riferimento per tutti i soggetti coinvolti nella gestione della risorsa idrica utile a fronteggiare efficacemente gli estremi del ciclo idrologico. 2014-03-21 Foto-Cambi-Calcoli-Work-Pawa21-03-14 004-RSQuale migliore occasione di questa giornata mondiale per occuparsi di ricerca, innovazione e conoscenza fornendo gli strumenti più avanzati per gestire con consapevolezza la risorsa più preziosa che abbiamo. Quest’attività risulta rilevante anche per un bacino ricco come quello dell’Arno che negli ultimi 10 anni, per un fabbisogno di 350 milioni di metri cubi di acqua prelevata da fonti superficiali, ha registrato però una diminuzione degli afflussi, derivante dalle minori piogge, stimabile in circa il 10 per cento. (sc)

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