Premiati i ragazzi partecipanti alla 4a edizione Gaia Checcucci: “Orgogliosa del progetto dell’Arno che ha coinvolto più di 3000 ragazzi e 250 insegnanti negli ultimi quattro anni”

Giornata conclusiva delle scuole fiorentine che hanno partecipato al progetto “Arno, un fiume per amico”. L’attività, iniziata lo scorso inverno e conclusa oggi alla spiaggia dell’Arno a Firenze, ha visto la presenza di oltre 700 studenti appartenenti a 30 classi, in rappresentanza di 18 scuole

Caccia al tesoro

Caccia al tesoro

elementari e medie fiorentine. L’iniziativa, organizzata nell’ambito de “Le Chiavi della Città”, è stata ideata dall’Autorità di bacino del fiume Arno insieme all’Assessorato all’Educazione del Comune di Firenze. L’obiettivo principale è stato quello di presentare ai ragazzi un nuovo amico, il fiume Arno, seguendolo nel suo cammino dalla sorgente fino alla foce, e scoprendo i tanti modi, evidenti o nascosti, con i quali il fiume e le sue dinamiche hanno influenzato, e influenzano tuttora, la vita della nostra città. Gli studenti, aiutati dal personale dell’Autorità, hanno avviato un percorso di conoscenze legato al fiume toccando vari temi, da quello storico e culturale a quello ambientale, comprese le alluvioni che in 1000 anni hanno colpito la città, ben 56 di cui 8 disastrose. I ragazzi hanno avuto l’opportunità di entrare in contatto con gli aspetti del fiume che lo rendono il protagonista e di apprendere i mestieri legati all’Arno, e i luoghi dove veniva svolta la florida attività mercantile della Firenze dei secoli passati. Hanno potuto conoscere le opere di difesa dalle alluvioni realizzate dai fiorentini in più di mille anni di storia, e quelle da realizzare in futuro, così come capire il legame esistente fra interventi di sicurezza idraulica, tessuto urbano e tutela dell’ambiente. Dalla prima edizione nel 2011, il progetto ha coinvolto più di 3000 alunni e 250 insegnanti fornendo ai ragazzi gli strumenti per entrare in contatto con i diversi aspetti all’habitat dell’Arno. «Negli ultimi tre anni – ha dichiarato Gaia Checcucci segretario generale dell’autorità di bacino dell’Arno – il personale dell’Autorità di bacino si è scoperto insegnante, producendo materiale, schede didattiche, giochi istruttivi, accompagnando centinaia di giovani studenti in questo percorso, mettendo a disposizione la propria esperienza ma soprattutto la passione e l’entusiasmo che hanno “contagiato” i ragazzi di moltissime scuole. Riuscire a spiegare ai nostri figli la centralità della risorsa dell’acqua, aiutarli a comprendere l’importanza del risparmio e della tutela significa anche spiegare in modo semplice e concreto il rispetto e la cura per l’ambiente e per la propria città. La cura del territorio – ha concluso Checcucci – è possibile solo se diamo ai ragazzi l’opportunità di conoscere fin da piccoli tutto quello che ruota attorno all’ambiente naturale e fluviale, compresi gli interventi per renderlo sicuro». Per sviluppare il progetto, i bambini e i ragazzi hanno anche raccolto interviste in famiglia, sia sul tema dell’alluvione del ’66 che su quello della vita col fiume e sul fiume, così da scavare nel passato e riaprire l’album dei ricordi di nonni, zii e vicini di casa. I più piccoli hanno tradotto in disegni le storie ascoltate dai nonni e disegnato le specie di pesci e di volatili che popolano il fiume toscano. Per la giornata conclusiva sono stati svolti dei laboratori da approfondire con i ragazzi. Fra questi la rete dell’ecosistema, la “salute” dell’Arno con un’analisi dettagliata della qualità dell’habitat fluviale e un laboratorio sulla riproduzione delle piante e dei fiori presenti nel tratto cittadino del fiume. (sc)

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